Quali sono i criteri per arredare la cucina perfetta?
Sicuramente è importante che arredamento ed elettrodomestici siano di qualità, per resistere alle continue sollecitazioni e all’usura che in questo ambiente è più marcata che in altri.
Questo però non è sufficiente, perché ancor prima è importante progettare la cucina in modo che rispecchi i principi dell’ergonomia.
Funzionalità, quindi, al primo posto: all’interno della cucina dobbiamo essere in grado di muoverci agevolmente, passando il nostro tempo ai fornelli senza stancarci e con la possibilità di stipare piatti, pentole, provviste e quant’altro in maniera pratica e accessibile.
Abbiamo allora chiesto ai nostri interior designer come dovrebbe essere la cucina perfetta e nelle prossime righe troverai alcuni preziosi consigli insieme alle tendenze più in voga per questo 2022.
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Arredare la cucina perfetta: l’ergonomia
Ancor prima di dedicarsi alla scelta del design, quindi, è importantissimo pensare alla funzionalità. La progettazione al giorno d’oggi predilige ambienti spaziosi, con mobili profondi e una disposizione degli elettrodomestici pensata per ridurre al minimo l’ingombro sia pratico che estetico.
Ecco perché si vanno diffondendo sul mercato, ad esempio, piani a induzione con una cappa integrata, dispositivi di illuminazione integrati nei pensili e una filosofia di base che strizza l’occhio alla domotica.
Al di là delle caratteristiche intrinseche di arredamento ed elettrodomestici, però, è importante anche il loro posizionamento. L’ergonomia infatti richiede una disposizione pensata e progettata per essere sia funzionale che salutare per chi quella cucina la deve vivere ogni giorno.
Potremmo tranquillamente parlare di cucina su misura, quindi, perché tutto dev’essere studiato sulla base delle caratteristiche e delle esigenze del padrone di casa.
Solo in questo modo potrai muoverti agevolmente all’interno della tua cucina e soprattutto farlo in modo fisiologico, per evitare l’insorgenza di problemi di postura o dolori vari conseguenti a movimenti errati o sforzi eccessivi.
Non esiste un solo tipo di cucina che possa essere ergonomica. Qualunque sia la tipologia (a U, a parete, …), basterà seguire pochi principi generali.
Ad esempio:
- è importante che tutti gli elementi facilitino gli spostamenti, senza creare ostacoli che renderebbero difficile muoversi all’interno della cucina;
- la distanza tra i singoli elementi va studiata in modo da potersi muovere il meno possibile, trovando sempre tutto ciò di cui abbiamo bisogno velocemente perché è stato messo a portata di mano;
- bisogna rispettare la famosa regola del triangolo. Zona lavaggio, zona cottura, preparazione o conservazione dei cibi dovrebbero essere disposti a creare questa forma, il cui perimetro dovrebbe risultare inferiore ai 6 metri.
Arredare la cucina perfetta: gli elementi
Approfondiamo ora i singoli elementi che compongono una cucina perfetta, per capire quali caratteristiche dovrebbero avere per risultare ergonomici.
Il piano di lavoro
Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma il piano di lavoro dev’essere a misura di utente.
L’altezza di chi lo deve usare, quindi, è una determinante fondamentale per stabilirne il posizionamento. Sappiamo infatti che un piano studiato male e posto quindi troppo in alto (o, al contrario, troppo in basso) crea con il passare del tempo numerosi problemi fisici derivanti da un affaticamento continuo.
Il piano di lavoro funge da punto di partenza per strutturare poi il posizionamento degli altri elementi, come i pensili.
A che altezza mettere il piano di lavoro in cucina? Indicativamente, per persone tra i 160-175 cm, ossia l’altezza media di una donna, il piano dovrebbe essere alto circa 88-91 cm. Per altezze superiori, quindi entro i 190 cm, il piano non può essere posizionato a meno di 95 cm da terra. Persone più alte, di conseguenza, avranno bisogno di un posizionamento ancora superiore.
I pensili
Come detto, questo elemento dipende strettamente dal posizionamento del piano di lavoro. Anche la profondità di quest’ultimo, però, influenza notevolmente la progettazione dei pensili.
Ad esempio, hai mai pensato alla praticità di avere un piano di lavoro più profondo rispetto ai pensili?
In questo modo tu sarai più lontano dai pensili posizionati davanti a te, quindi il tuo angolo di visione ne beneficerà. Inoltre, maggiore la profondità, maggiori le possibilità di abbassare i pensili stessi, posizionando le maniglie… a portata di mano.
Giocando sulla spazialità è possibile ottenere un effetto di ampiezza, cosa che non accadrebbe invece con un piano ristretto e pensili ingombranti o posizionati male.
Inoltre dei pensili più bassi, oltre ad essere più facili da aprire, ti permettono anche di guardare facilmente al loro interno e avere sempre tutto anche a portata d’occhio.
Elementi sospesi
Ambiente differente, stesso concetto di base: come per i sanitari sospesi in bagno, anche in cucina è possibile posizionare degli elementi sospesi che facilitano notevolmente la pulizia dell’ambiente.
Le cucine tradizionali infatti presentano uno zoccolo a copertura dei piedini dei vari mobili o elettrodomestici. Una pulizia approfondita richiede che questo zoccolo venga rimosso e una certa scomodità di movimento per arrivare a ridosso delle pareti (a meno di utilizzare un robot aspirapolvere).
Con gli elementi sospesi, invece, la pulizia è decisamente facilitata. Inoltre, se hai scelto di installare un sistema di riscaldamento a pavimento, questa soluzione non ostruisce la diffusione del calore, lasciandolo invece espandersi in maniera omogenea.
Consigli per ristrutturare la cucina: le tendenze 2022
Sappiamo che la cucina è uno degli ambienti più vissuti all’interno di una casa, che dev’essere pertanto ospitale, comoda e in grado di resistere all’usura nel corso del tempo.
Non solo, perché ovviamente ogni cucina dev’essere, come detto, a misura di chi la deve usare, anche dal punto di vista del design.
Scopriamo quali sono le soluzioni più in voga oggi.
Minimal
Ergonomia va a braccetto con il minimalismo. Attenzione però, ciò non significa che la cucina debba essere vuota. Parliamo di semplice design, quindi gli elementi saranno composti da linee pulite, senza decorazioni che appesantirebbero lo sguardo.
Lo stile minimal è fatto di superfici pianeggianti, sulle quali si può giocare con i materiali per ottenere un effetto più luminoso oppure opaco. Via le maniglie, sostituite da meccanismi a pressione (push & pull) o da incavi (le gole) studiati per facilitare la presa e le aperture.
L’illuminazione è integrata, donando grande respiro a tutto l’ambiente.
Open space
Avere una cucina open space è il desiderio di molti e oggi è alla portata di tutti.
Quasi sempre infatti è possibile eliminare le separazioni tra le stanze della zona giorno, creando un unico grande ambiente dedicato alla zona living.
A delimitare informalmente i confini tra salotto e cucina c’è l’isola oppure un piano da lavoro strutturato a penisola, da utilizzare anche come tavolo adatto a consumare un pasto in velocità o un aperitivo.
Le cucine open space sono l’ideale per le abitazioni più piccole, per l’ariosità e la luminosità che donano al colpo d’occhio, mantenendo sempre elevati gli standard in termini di design.
Shabby Chic
Lo Shabby Chic trae il suo fascino dalla capacità di prendere elementi che provengono da un’altra epoca, adattandoli alle esigenze e allo stile contemporanei.
Un delicato lavoro di restauro fa sì che mobili di pregio trovino nuova vita, senza risultare mai fuori posto anche nelle case più moderne.
Lo Shabby Chic permette di portare un tocco di nostalgia tra le mura di casa, tornando con la mente a quando la cucina era il fulcro della vita domestica, dove trovarsi con il resto della famiglia per rigenerarsi dopo una lunga giornata.
I colori sono tenui, mai accesi, con tonalità neutre e rilassanti. Il materiale più usato è il legno, re incontrastato dell’arredamento nei decenni passati.
Stile industrial
Lo stile industrial si fa notare, con scelte estetiche che richiamano alla mente vecchie fabbriche e officine, rivisitandole nell’ottica dell’interior design.
Parliamo di uno stile sempre più in voga anche nella ristorazione, con interi ristoranti e bar riadattati con un look industriale.
I materiali sono grezzi e le combinazioni traggono la propria forza dall’accostamento di legno, ferro, acciaio e cemento.
Nato negli iconici loft newyorkesi, lo stile industrial si presta bene a luoghi spaziosi e a configurazioni open space, dove rendere l’isola vera protagonista dell’ambiente oltre che luogo conviviale ancor più di quanto potrebbe essere un soggiorno.
Arredare la cucina perfetta: i materiali
Oltre allo stile di base, bisogna da scegliere i materiali che comporranno il nostro ambiente.
La scelta è determinante per come apparirà la cucina, ma anche per come resisterà alle sollecitazioni e quanto sarà facile da pulire.
Il vetro è un gradito ritorno, perché crea luminosità, è molto facile da pulire e ha un design che si adatta ad ogni contesto. Ovviamente è un materiale più suscettibile ai graffi, motivo per cui non si presta ad elementi che subiscono sollecitazioni continue.
Un altro materiale moderno e molto apprezzato è il laminam, che resiste bene a graffi, tagli e calore ed è molto facile da pulire. Inoltre, la sua resistenza ne previene la deformazione con il passare degli anni. Viene impiegato sia per il top da cucina che per le ante dei pensili.
Il corian, infine, trova applicazione sia nei bagni che nelle cucine. È molto versatile perché la sua superficie può essere personalizzata per replicare materiali più pregiati, mantenendo però i vantaggi della resistenza e del costo contenuto.
Spesso si vedono top da cucina in corian con un lavabo integrato, soluzione che annulla la necessità di installare un ulteriore elemento e favorisce il minimalismo.
Arredare la cucina perfetta: i colori
Concludiamo parlando di colori: quale colore scegliere per la cucina perfetta?
A braccetto con il minimalismo troviamo il monocromatismo, grande fautore di ordine e soprattutto di pulizia. La scelta va fatta sulla base dell’illuminazione naturale disponibile, ma soprattutto sulla base del gusto personale.
Le tendenze attuali vanno incontro a cucine completamente bianche o completamente nere, oppure in colorazioni neutre e mai troppo accese. L’unica eccezione consentita è l’intramontabile rosso laccato, che rientra di diritto tra i colori tradizionali delle cucine.
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